Tuesday, January 19, 2016

The wing of the rapacious bird - L'ala del rapace





The wing of the rapacious bird

 

Drunk of melancholy

I move along as an equilibrist on the cord

At a footstep from the abyss

Lost in the variable of our fantasies

Always in an unstable balance between the being and the becoming

In the incessant and childish attempt to catch a hem of your wing

Upon which I would like to linger.

Rapacious bird on flight with no destination

Voluptuous and tough

Bold and turgid.

Your feathers are my poetry

That sweep away the torpor of the town

exuding an unchanged secular boredom.

I would catch your intimate mystery,

The essence of your eternal metamorphosis

To always remain in an imperishable nascent state

To erase myself in it

and to disappear forever away from here 

to join you and land to our enchanted idyllic Olympus

residing just in my dreams.

 

L’ala del rapace

 

Ubriaca di malinconia

Avanzo come un’equilibrista sul filo

A un passo dall’abisso

Persa nell’incognita dei nostri sogni

Perennemente in bilico tra l’essere e il divenire

Nel tentativo incessante e bambino di acciuffare un lembo della tua ala

su cui mi piacerebbe adagiarmi.

Rapace in volo senza meta

Voluttuoso e possente

Spavaldo e turgido.

Le tue penne sono la mia poesia

Che spazza via il torpore di una città che trasuda noie secolari.

Vorrei carpire il tuo intimo mistero,

l’essenza della tua eterna metamorfosi

per lasciare immutato il tuo imperituro stato nascente

per annullarmi in esso

e scomparire per sempre via da qui

e approdare nel nostro fatato olimpo idilliaco

che risiede solo nei miei sogni.


L’ala del rapace

 

Ubriaca di malinconia

Avanzo come un’equilibrista sul filo

A un passo dall’abisso

Persa nell’incognita dei nostri sogni

Perennemente in bilico tra l’essere e il divenire

Nel tentativo incessante e bambino di acciuffare un lembo della tua ala

su cui mi piacerebbe adagiarmi.

Rapace in volo senza meta

Voluttuoso e possente

Spavaldo e turgido.

Le tue penne sono la mia poesia

Che spazza via il torpore di una città che trasuda noie secolari.

Vorrei carpire il tuo intimo mistero,

l’essenza della tua eterna metamorfosi

per lasciare immutato il tuo imperituro stato nascente

per annullarmi in esso

e scomparire per sempre via da qui

e approdare nel nostro fatato olimpo idilliaco

che risiede solo nei miei sogni.