Tuesday, January 14, 2025

Crocevia


Ne sono passate di lune
ma tra stasi e dinamicità
tu sei sempre qui
a riempire ancora la pagine del mio diario,
un pò scarabocchiato, un pò oltraggiato, un pò immacolato...
tu e le tracce di te,
il grande assente,
che continui a rimbombare nelle mie orecchie,
a smantellare i cardini del mio cuore,
a risucchiarmi l'anima a gocce,
gocce di memoria,
gocce di piacere,
gocce di nostalgia.
sei scomparso senza lasciare traccia,
nessuno che mi parli di te,
di dove sei, che fai, dove andrai.
ho rincorso il mio onnipresente pensiero di te fin oltre oceano...
squarci di vita,
squarci di gioia
e vedere amanti mano nella mano
a scambiarsi un bacio
mentre io, nella mia solitudine,
sogno ancora, con un pizzico di dolore,
te...l'insostituibile, l'unico...
catene di un amore non corrisposto,
che non lasciano spazio ad alcuna relazione, associazione, ripartenza,
inanellato nelle schegge di questa vita che è altro da me...così lontano...
dove sei?
ti ritrovo tra le pieghe della mia anima,
oltre la fine del corpo o l'incoscienza amorale.
tu la notte,
io la luna.
due stranieri in cui regna l'incomunicabilità.
la nullità delle mie giornate,
la mia noia, i miei entusiasmi
sono pregni di te,
che sei la mia anima gemella,
ma che hai trovato il tuo perché altrove...
e nella tua isola, tu e quattro pescatori,
tu e una vergine.
senza pensare che mi manchi,
che non hai capito niente,
che ti volevo nella mia vita a ogni costo,
nella follia degli incontri casuali senza senso
vaneggio ancora del tuo ricordo,
bacio questa fedina che non potrai mai comprendere.
dissolto nel tempo e nello spazio,
hai scelto di andare lontano ma so che tornerai
e in quel momento mi troverai ad aspettarti
se non sarò fuggita anch'io
per non sentire più le grida del mio calvario,
per non rivedere più gli angoli di questa sordida città
in cui ogni cosa mi ricorda di te.
due anime spoglie di una città di mare.
chi se ne va, chi sogna, chi impazzisce,
chi si ritaglia angoli di poesia prima di ripartire.
qui non si vive, si sopravvive
e tu l'hai sempre capito,
così come le mie valigie.
adesso sono allo stallo, all'impasse,
 ma spero non al punto di non ritorno,
a chiedermi ogni giorno il perché di tutto questo,
e forse non lo saprò mai,,
quanto devo pagare ancora lo scotto di questa mattanza
 che mi ha voluta distante da te.
guardo l'orizzonte, sola, sempre,
e tu non ci sei.
ti cerco nella limpidità del cielo,
nel candore di una nuvola,
nella fragorosità di un'onda.
paladino del mio cuore,
che dai ascolto a ogni pensiero,
che mi abbraccia a ogni mio timore,
che non c'è ma parla ancora
nei sussulti del mio cuore...
a volte così rumoroso e travolgente tu,
altre mistico come il silenzio.
vivo qui nella speranza di rincontrarti,
linfa delle mie radici,
per sapere una volta in più che non ci siamo mai detti addio
e che nel crocevia di questa vita
l'indissolubilità non si è mai perduta,
la magia e l'incanto non si sono mai sfatati
e che l'allegria tracima ancora da quel calice sempre pieno,
a smorzare una sete che non si placherà mai.