Quando pensi che è finita non lo dici per davvero
Perché si cerca di non interrompere del tutto i legami
Tenendo tra le dita questo filo impercettibile in onore di
quello che siamo stati.
Ebbene…Sono comunque sola, con un pozzo di ricordi,
A non riuscire a reinventare la vita mia
né tanto meno quella degli altri intorno a me.
Sono a un punto morto, dannazione!
Tutto quello che resto sono io? Bella storia…
Come se si potesse bastare a se stessi
Ma uno che ti buca il cuore…Dov’è?
E se vivessi solo
l’attimo o giorno per giorno
Che significato avrebbe?
Ci credevo in gioventù ma ora sono stanca…voglio di più!
È solo rabbia inespressa, frammista a rassegnazione.
Il pianeta Marte mi ha sempre mandata allo sbaraglio, in
balia della mia solitudine,
vecchia compagna
O forse è solo un incubo da cui mi rialzerò presto
O forse un linfoma inevitabile.
Preferisco sorridere all’accettazione, anche se non riesco
ad accoglierla,
Visto che di negazioni e rigetti io ci sono cresciuta.
Ormai è l’eccezione che diventa regola.
Vivo di contraddizioni e nevrastenie.
Forse era buio
O forse era vita.
Non ci sto più a danzare sola intorno a questo salice
Che versa come me tutte le sue lacrime
Almeno per dieci minuti non fumo.
Cometa per sempre…
Ma per sempre stella
Ho viaggiato per non sentire il vuoto
Un vuoto che urla e fa saltare i circuiti neuronali,
viaggi di speranza,
per incontrare chi?
Viaggi interiori
Per scandagliare a fondo me stessa
E trovare delle ragioni a ciò che mi fa sentire sbagliata,
straniera a me stessa,
o inutile.
Come se per essere a questo mondo tu debba necessariamente
avere un senso.
Lasci andare, passerà… qui non passa mai!
Batti i pugni contro il muro, te la prendi col mondo intero,
urli, combatti,
ma poi ti ritrovi sempre qui.
La stessa di sempre.
Tu e solo tu.
E cosa è cambiato.
Nulla. Assolutamente nulla,
con in più l’esaurimento nervoso
per aver lottato contro i mulini a vento.
Non è l’uomo, non è il lavoro, non è la famiglia, gli amici…
È non stare bene con se stessi,
non accettarsi,
e andare avanti infelice
per il ricordo di ciò che sono stata e, forse, non sarò mai
più,
per essere fuori contesto sempre,
con un pugno di sogni in tasca senza avere, a tratti, più
neanche la forza di vivere.
Non è smarrire se stessi…mi conosco bene!
Sono discontinua, traditrice, segreta
Progetto, aspiro, gioco,
per ritrovarmi sempre al punto di partenza,
eterna principiante nelle diverse esperienze della vita.
Il bello non è provarci, ma vincere.
Ho avuto i miei momenti di gloria,
troppo effimeri, troppo insoddisfacenti, troppo incompleti.
Ho avuto i miei momenti di passioni,
sempre insensate, e se no che passioni sarebbero…
per trovare la felicità io ho bisogno d’imperfezioni in me e
negli altri,
ho bisogno del “diverso”, dell’alternativo.
Odio le omologazioni, le canalizzazioni, gli
indottrinamenti.
Come quelli che ti dicono “te l’avevo detto”
e che hanno preferito sempre stare nell’ombra
accontentandosi.
Io non mi accontento mai di niente
e non mi voglio accontentare
anche se mi danna a volte.
Mi sono addossata mille rischi e lo farò ancora.
Sono sicura.
Cercando di edificare, mai distruggere,
se mai solo me stessa.
E sto bene cosi…non è mai vero…
M’intrattengo. Mi tengo impegnata
Per non pensare
Andando contro natura
Dal momento che la mente produce pensiero continuo
Che sia ordinato o no.
Non me l’ha insegnato nessuno come devo pensare e nessuno
può dirmelo
Cosi vado avanti sola, nella mia vacua dignità
In cerca di sorprese, meraviglie, adempimenti…
Non sono mai stata fatalista. Non credo nei miracoli.
Cosi mi fermo. Non faccio più niente. Lo faccio quando ho
voglia.
Perché non devo dimostrare niente a nessuno fuorchè a me
stessa,
cercando di sfidare sempre i miei limiti.
Ma sai che c’è? me ne frego!
When you
think the all is ending, you don’t tell it seriously
Because you
look for not losing completely your ties
Wrapping me
up among the fingers this subtle thread in honor of what we have been.
Here we are…I
am whatsoever alone, with a well of
rememberings,
Not
succeeding to reinvent neither my life
Nor that of
people around me.
I am at a
dead point, damn it!
All that
remains is just me? Good story…
How you
could be enough for yourself
But one
person that pierces your heart….where is he?
And if I’d
live just of the moment or day by day
What would
that mean?
I believe
in it during my youth but now I’m tired…I want more!
It’s just
unexpressed rage, mixed to resignation.
The Mars
planet has always upset me, at the mercy of my loneliness,
Old company
Or maybe
it’s just a nightmare from which I will get up soon
Or maybe an
unavoidable lymphoma.
I prefer to
smile to the acceptation, even if I can’t welcome it,
From the
moment I’m acquainted of denials and rejections, through which I’ve been grown
up
By now is
the exception that becomes rule.
I live of
contradictions and neurasthenias.
Maybe it
was dark
Maybe it
was the life.
I leave in
dancing alone around this willow
That cries
along with me all my tears
At least
for ten minutes I won’t smoke.
Forever comet…
But forever
star.
I travelled
to not feel the void
A void that
screams and blows up all the neuronal circuits,
Voyages of
hope,
to meet who?
Interior
voyages
To sound to
the bottom myself
To find
some reason to what makes me feel wrong,
Foreigner
to myself,
or useless.
As if for
existing in this world you must necessarily have a sense.
You let it
goes… here it doesn’t pass by!
You hit
your fists against the wall, you get angry with the whole world, scream, fight
But then
you find yourself always here.
The same of
ever.
You and
only you.
And what
does it has changed?
Nothing.
Absolutely nothing,
with a
worst mental exhaustion
to have
tilted at windmills.
It’s not a
partner, it’s not the job, it’s not the family or friends…
It’s not
being comfortable with yourself,
Not
accepting yourself,
and going
ahead happy
for the
remembering of what I was and, perhaps, I won’t be anymore,
to be
always out of context,
with a fist
of dreams in my pockets without having, sometimes, ever more the strength to
live.
It’s not
about losing one self…I know myself well!
I’m
discontinuous, treacherous, secret
I plan,
aspire, play,
to always
find myself at the starting point,
eternal
beginner in the different experiences of life.
The best is
not trying, but winning.
I had
moments of glory,
too shorts,
too unsatisfying, too incomplete.
I had my
moments of passion,
Always with
no sense, on the contrary of what passion we’re talking about?
To find out
happiness I need of imperfections in myself and in the others,
I need the
‘different’, of the alternative one.
I hate the
approvals, the canalizations, the indoctrinations.
As those
who tells you ‘ I told it to you’
And that
have always stay in the shadow making do
with that they have on life.
I don’t ever satisfy myself of nothing
And I don’t
want to satisfy me
Even if it
damns it sometimes.
I’ve
charged myself with thousands of risks and I will keep on doing.
I’m sure of that.
Trying on
building, never distroying,
if anything
just myself.
And I’m
good in this way….it’s not true…
I entertain
myself. I stay busy.
Not to
think
Going against
nature
Since the
mind continously produces thinkings
Ordered or not.
No one has taught
me how I have to think and no one can tell me that.
In this way
I go ahead alone, in my vain dignity
In the
search of surprises, astonishments, achievements…
I’ve never
been fatalist. I don’t believe in miracles.
So I stop
myself. I don’t do nothing. I do that stuff when I want.
Because I
don’t have to demonstrate nothing to no one, except of myself,
Trying to always
challenge my limits.
But, do you
know? I don’t care at all.