Vorrei sapere dove va a finire il vento,
io che lo rincorro a piedi scalzi e tremo,
che ci sospinge nei labirinti dei nostri cuori
e ci fa perdere la rotta della ragione.
Nell'abbraccio di un amico o nei fantasmi del passato?
Forse finisce laddove va a morire il pensiero.
Navigando nello spazio ho conosciuto te
internauti del cuore.
Vorrei sapere dove va a finire la scintilla di un amore perduto,
una storia che si ripete,
sovrastata dall'amarezza,
dimentica della gioia,
e la magia, l'effervescenza...
persi nel distacco e nella disillusione del ritorno
ad un ordinario rumorosamente destabilizzante
e nell'astinenza da quel calore ovattato e placentico,
da quel senso di totalità
che ci faceva bastare l'uno all'altro,
per cibarci solo di quei pochi ma intensi febbricitanti baci e candide carezze
a lungo agognati e sospirati.
Vorrei sapere che ne sarà di noi,
una volta che quella bolla d'amore
è esplosa al frastagliarsi di mille spine
e non c'è più quell'ìncantesimo che la rendeva integra
e la sorreggeva galleggiante nell'etere
sospinta da un flusso di misticità
che la rendeva infrangibile e splendente.
Vorrei sapere che ne sarà della bellezza
e dei ciclici germogli delle primavere dei cuori,
nel gelo di una neve che ci ha agghiacciato gli sguardi e gli istinti.
Passerà l'inverno ma sapremo attendere con fede
e preservare inalterati dei vaneggiamenti romantici?
Resta solo un senso di gentilezza sottile
nella sensibilità delle nostre fragili essenze
e il ricordo di una carezza sul viso
che celava un'inespressa verità di passione e reciproche affinità recondite.
Affinità elettive.
Where the wind goes
I’d like to know where the wind goes,
I that give chase to it with bare feet and tremble,
Wind that impel us in the labyrinths of our hearts
And makes us lose the route of the reason.
In the embrace of a friend or in the ghosts of the past?
Probably it will end where the thought go dying.
Surfing in the space I met you
Internauts of the heart.
I’d like to know where go ending up the spark of a lost love,
An history that repeats itself,
Overwhelmed by the bitterness,
forgetful of the joy,
and the magic, the effervescence...
lost in the detachment and in the disillusion of a come back
to an ordinary life noisingly destabilizing
and in the abstinence of that muffled and placentate warmth,
from that sense of totality
that made up be sufficient each one for the other,
to feed us just of those few but intense feverish kisses and pure caresses
for longtime desired and sighed.
I’d like to know what will be of us,
Once that the bubble of love
Is exploded at the jogging of thousands of thorns
And there’s no more any spell that made it intact
And supported it bloating in the ether
Pusher by a flux of mysticism
That made it unbreakable and shining.
I’d like to know what will be of the beauty
And of the cyclic sprouts of the springs of the hearts,
In the frost of a snow that has frozen our glances and instincts.
Winter will pass by but we will hold on faithfully
And preserved unchanged our romantic ravings?
It’s left only a sense of subtle gentleness
In the sensitivity of our fragile essences
And the remembering of a caress along the face
That hid an unexpressed truth of passion and reciprocal recondite affinities.
Elective affinities.
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