Ogni sigaretta in più è una coltellata all’utero
che toglierei ben
volentieri ,
Irresistibile, irrinunciabile compagna
sono quel che resta di
te…cenere…
Relax, scarico di adrenalina,
preghiere a Dio...
si posano lievemente a
coprire il mio animo,
come una pellicola, un velo, un lenzuolo,
infiltrandoti nel sangue e diventando un’inespugnabile coltre... e una cortina di ferro,
a difesa di uno spazio in
cui finalmente esisto solamente Io,
serrandomi nella mia solitudine,
e distaccandomi dalle preoccupazioni che affliggono la mia mente...
Fiato corto,
polmoni pesanti...
mi sospingo come posso nei meandri della vita
per non annichilire il
cuore,
nelle riflessioni sui
mille perché,
anestetizzata nelle
coccole di una madre ignara e ipotetica,
che mi canta una saggezza antica
che mi strangola a volte nel
passato,
una canzone che non appartiene più ai nostri tempi..
.una ninnananna di sottofondo agli scenari del mondo...
The barbed wire of my
heart
Each cigarette more is an abyss from the sky
It’s a stab in the uterus
That I would remove very gladly,
In this nonsense, to alleviate the burden of pain.
Irresistible, irrenounceable friend
I am what’s left from you…ashes…
Relax…discharge of adrenaline…
Prayers to god…
they lean slightly over me to cover up my soul
As a film, a veil, a sheet,
Infiltrating yourself in my blood until becoming a sort of dense and impenetrable
blanket …an iron curtain…
In defense of a space in which that’s finally only me to exist,
trenching myself in the solitude,
and drifting apart from my troubles.
Short breath,
heavy lungs…
I push myself as I can in the meanders of life
To not annihilate the heart,
In the reflections about the thousands why
And anesthetized in the cuddle of an unaware and hypothetic mother,
That sings for me an ancient wisdom
That strangulates me sometimes in the past,
A song that doesn’t belong anymore to our times
A background lullaby to the world scenarios…
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