Come un albero divelto
E avvizzito porta le
rughe stanche del tempo,
affondo le radici nell’aridità di un fosso,
nella secchezza di un
deserto
e il gelo di un cuore
solo.
Protendo i miei rami al
vento…
spero,
da questa dimensione di
mezzo
persa e assente,
distante,
tra cielo e terra.
Aspetto ,
un rinnovamento riparatore,
il cambio delle stagioni,
senza che nulla muti
dalla superficie al cuore
nell’irrequieta desolazione del mio animo.
Malinconica attesa,
Scettica a tratti, talvolta
mista a rassegnazione,
ma perseverante,
In un ghigno, uno sguardo
sospirante, un riverbero.
Credendo con ogni mia
energia
che una trasmutazione
rigenerante sia possibile
per trasmigrare in una più felpata dimensione
dell’esistenza
per non marcire e tornare
farfalla
o morire…
Porto con me il desiderio
di quella leggerezza perduta
di scaldarmi al sole
tiepido di un amore, un abbraccio, un gesto…
per non cibarmi più dei ricordi
e non coltivare più il culto dell’assenza,
la nostalgia di ciò che
era e non c’è più.
E sei solo.
La materia degenera ,
Lo spirito basta a se
stesso.
Passeranno questi
inverni,
i disagi,
le intemperie
ed evolverò,
e sarò altro da qui
e una volta in più me stessa
per staccarmi finalmente da
questo suolo amaro
e tornare a librarmi, con
una carezza,
nel cielo terso di un
mattino d’estate.
Adaptations
As a torn
up and withered tree
Brings the
weary wrinkles of time,
I dig my roots in the dryness of a ditch,
In the
drought of a desert
And the
frost of an alone heart.
Stretching
out my branches to the wind,
I hope,
in this inbetween
dimension,
lost and
absent, distant,
between
heaven and heart.
I hold on ,
A fixing
renewal,
the run of
the seasons,
without any
changes
from the
surface to the hearth
In the
upsetting desolation of my soul.
Melancholy wait,
Someway sceptical,
sometimes accompanied by a feeling of resignation,
but
perseverant,
In a grim, in
a whispering glance, a reflection.
Believing
with all my energy
That a
regenerating transmutation could be possible
To migrate towards a more plushy dimension of
the existence
To not ripen
and to transform myself in a butterfly once again
Or to die…
I bring
with me the desire of that lost lightness
of keeping
myself warm under the mild sunshine of a love, a hug, a gesture…
to not feed
up myself with rememberings anymore
and to not cultivate
anymore the cult of the absence,
the
nostalgia of what was and it is no more.
And you’re
alone.
Everything
degenerates ,
Even if the
spirit is sufficient to itself.
These
winters will pass,
the
discomforts,
the
inclemencies of the weather
and I will
evolve
and I’ll be
other than what I’m here
and once
more I’ll be on my own
to finally
uproot from this bitter soil
and to return
to hover myself, by a caress,
in the
clear heaven of a summer morning.
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