Monday, July 12, 2021

Fata Morgana

 





Fata Morgana

 

Fata Morgana

Visionary aesthetics

Rejoicing of beauty

Poetic celebration

Magnificent prodigy of nature

That comes to unite what’s inevitably divided

Spectacular optical effect

Distillate of soul

Miraculous reflection

Reproducing twinklings and blunders

Perceptive madness

Pictorial emotion of an inflamed portrait

The mystic and the supernatural

discards of a squared logic

Come out of the winter of collective minds

And of the lethargy of ruins

Uncontainable like an Arab Phoenix

Mirroring and blowing in the middle of the lands

Reaching out the surface of crystals of sand

Leaving mouths speechless in wonder.

Reggio admires you with watering eyes

Glances that embrace you

Within its dark eyelashes

Enjoying the fluctuation of lights and colours

Enchanting and austere

Haughty and sophisticated in Messina features,

Standing like an ivory statue in the sky

Messina cover up your wounds

You’ll never be alone…

Mother Nature is always by your side

She comes to rescue you

And fulfill your grieved desire

So icy and ardent.

One by one,

Reggio fans its feathers

In a galaxy of colours

Like a peacock in love

Always longing for touching you

From this extreme border of continent’s land

Separated by the insinuation of this narrow course of water

Our Mediterranean Strait

Lapping our coasts

In which you delight to reverberate your image.

Psychic space

Teacher of questions

That gets your soul closer to your skin,

Fata, you leave all astonished

Mirroring yourself in these light blue waters

Sounding of history and culture

Depository of wisdom, dreams and sense of freedom

Ecstatically freezing

The run-up of time

Joining in a single moment

The echo of ancestral memories,

the present and the projection into the future,

In a cosmogonic wait of destinies and metamorphosis

In the illusion of annulling any distance

Between you and your lover.

Tell ourselves the silence…

it keeps and narrates the voices of the sun,

the sounds of the earth,

The muscles of the hearth.

It’s sonority, emotional communication. 

 

Fata Morgana

 

Fata Morgana

Estetica visionaria

Tripudio di bellezza

Celebrazione poetica

Magnifico prodigio della natura

Che vieni a unire ciò che è inevitabilmente diviso

Spettacolare effetto ottico

Distillato d’anima

Riflesso miracoloso

Che riproduce luccichii e bagliori

follia percettiva

Emozione pittorica di un ritratto di fuoco

Il mistico e il soprannaturale

Scarti di una logica quadrata

Fuoriescono dall’inverno delle menti collettive

E dal letargo delle rovine

Incontenibile come un’Araba Fenice

Rispecchiando ed esplodendo in mezzo alle due terre

Raggiungendo  le superfici dei cristalli di sabbia

Lasciando le bocche mute nello stupore.

Reggio ti ammira con occhi languidi

Sguardi che ti abbracciano

Nelle sue ciglia brune

Godendo il fluttuare di luci e colori

Incantevole e austera

Altera e sofisticata nell’aspetto

ergendoti come una statua d’avorio nel cielo

Messina ricopri le tue ferite

Non sarai mai sola…

Madra Natura è sempre al tuo fianco

Giunge a salvarti

E assisterti nel tuo desiderio accorato

Cosi algida e al contempo ardente.

Una dopo l’altre, Reggio sventaglia le sue piume

In una galassia di colori

Sempre aspirando a toccarti

Come un pavone in amore

Al di quà di questo estremo lembo di terra continentale

Separato dall’insinuarsi di questo stretto corso d’acqua

dal nostro Stretto Mediterraneo

Lambendo le nostre coste

In cui ti diletti a riverberare la tua immagine.

Spazio psichico

maestro di domande

che avvicina la tua anima alla pelle

Fata, ci lasci tutti stupiti

Specchiandoti in queste acque azzurre

Che risuonano di storia e di cultura

Depositarie di saggezza, sogni e senso di libertà

congelando estaticamente

Lo scorrere del tempo

Congiungendo in un momento solo

L’eco di ricordi ancestrali,

Il presente e la proiezione nel futuro,

In una cosmogonica attesa di destini e metamorfosi

Nell’illusione di annullare ogni distanza

Tra te e il tuo amante.

Diciamoci il silenzio…

egli preserva e narra le voci del sole,

i suoni della terra, i muscoli del cuore.

La sua sonorità...comunicazione emotiva.


Wednesday, May 19, 2021

Spirito itinerante



Mio insostituibile gemello dell’anima,

Che come me hai conosciuto la tribolazione e la precarietà,

so che mi condurrai sulla riva di quest’appendice di continente

per abbandonarmi alla cadenza di una vita nuova.

Lentamente scivolo via dalla tua mano forte,

Per immergermi con timida audacità  nelle acque cristalline di un mare mai esplorato prima,

Scintillante al bagliore di un sole fioco,

 che mi conducono a uno scoglio,

roccaforte di un momento,

In cui riesco a ritrovare me stessa

prima di proseguire, incurante di ciò che è stato, per un altro viaggio.

Cielo terso sopra di me,

distante,

sicura presenza divina da cui tutto nasce e a cui tutto ritorna

che le nostre ceneri  siano sospinte da queste onde

o che risultino dalle macerie di un fuoco inestinguibile.

Saremo tutti comunque trascinati via da qui...

Respiro la brezza marina,

 colgo la carezza del vento e inalo l’aria pura dell’ atollo,

persa nella semplicità di uno scenario naturalistico che mi seduce a giocare con la sua brulla selvaticità.

Mi rigenero e riconnetto

Per poi  rituffarmi e raggiungere un altro lembo di terraferma.

Corro felice e libera, a piedi nudi,

sospinta dalla leggera possenza che mi ispira l’amore della per la vita.

Immersa tra candide meraviglie bucoliche e rigogliosa vegetazione

Scorgo un’amaca sospesa tra due querce

Su cui mi adagio per ristorare le mie seppur lievi fatiche.

Non sento più la stanchezza

E poderosamente mi innalzo

Su, oltre il cotone delle nuvole,

nello spazio intersiderale,

sostenuta da due colombe con le ali d’aquila,

forti abbastanza da sorreggere in me il peso del mondo,

in un pioggia di petali di rosa multicolore,

e mi sospendono nell’azzurro infinito

sopra ogni cosa.

Finalmente conosco il paradiso: "liquid Ottawa"!!!

 

Thursday, February 25, 2021

I labirinti dell'egoismo - The labyrinths of the egoism


 

Pensavo che l’amore sacro fosse l’unico tipo di amore possibile

Ma in realtà tutto dipende da cosa intendi per sacro.

Annullarsi per l’altro è una stortura indottrinata dal cattolicesimo

O indotta da qualche malsano esempio parentale,

con cui convivi, ti ribelli, a volte rassegni.

La base di ogni mio errore sta in questa credenza,

 a volte veicolata e in qualche circostanza trapelata,

A cui non avrei dovuto lasciare spazio perché illogica.

Dio ci ha creati eguali ed è artefice di armonia.

Tutti abbiamo bisogno di tutti

Ma principalmente di essere presenti a noi stessi.

Chi ama il prossimo come se stesso, o ancora meno?

Gesù è morto in croce…

Chi predica bene, chi razzola male,

Chi si mette sul pulpito col dito puntato contro

 e chi è costretto a nascondersi,

Dimenticandoci che la perfezione risiede nell’astrazione e nella conciliazione, nell’empatia,

E che attraverso l’intuizione possiamo giungere all’essenziale,

 senza ricamarci troppo sopra,

magari attraverso il silenzio, la meditazione e un attimo di trascendenza

recuperando una ricongiunzione di energie

con l’universo fuori e dentro di noi,

per capire che questo distacco è assolutamente innaturale.

Cosa ci distingue dagli animali o vegetali?

Solo la capacità di farci del male,

di darci il fuoco e l’inferno con le nostre macchinazioni mentali,

con le nostre elucubrazioni astruse,

per giustificare disperatamente o ciecamente cause egoistiche,

che vanno bene solo per noi

o che aggiungeranno solo danno a danno,

allontanandoci da quello che chiamano ”paradiso”, che è solo uno stato della mente

in questa o altre vite.

Allora ci rendiamo conto di quanto possiamo essere sadici,

distruttori di noi stessi e del pianeta in cui viviamo.

Qual è follia?

Arraffare o alienarsi, fermarsi un pò riflettere?

Annaspare, blaterare o fermarsi un po’ a osservare?

Cos’è il benessere?

Dove sono finiti gli ideali? 

Tutto a volte sembra guerra e morte, conflitto, intorno ,

o negli incubi che devastano le nostre menti.

Dov’è la gioia?

ci avviliamo per la sopraffazione e l’inganno che spesso vengono perpetrati,

Chi è forte? Che significa?

O invece fragile, debole?

La modalità di reazione all’evento è personale e differente caso per caso.

Chi ha trovato il centro e gli dà voce?

Guadagnare vantaggio rispetto a chi e a cosa?

Salvarsi da cosa?

Nella frenesia si perde il senso.

Dov’è la libertà e la democrazia?

Chi è furbo, non semplicemente scaltro?

Per tutti noi c’è un capolinea

E alla fine cosa diremo a noi stessi?

Cosa è veramente importante, cosa contrario al principio della vita?

Purtroppo la saggezza talvolta è dei matti, o stravaganti,

O di qualche strano guru confinato agli angoli della terra,

Di quelle persone cosi strane che ci fanno tanto paura,

Che non osteggiano il proliferare di emozioni,

Per qualche bieco tornaconto, prestigio, facciata o cosa vuoi che sia,

facendo forse la differenza .

Saremmo tutti omologati, come polli in batteria,

In una rincorsa che ci conduce a un vicolo cieco

E che sicuramente non ci darà mai abbastanza o la pienezza

E  ci farebbe sbaragliare facilmente in declivi imprevisti.

La felicità non sta nell’attimo

E quella dell’amore è una dura strada in salita.

Se apriamo gli occhi piccoli miracoli accadono ogni giorno

Se guardi con gli occhi del cuore e schiudiamo le orecchie alle melodie di un vagito,

Se raccogliamo la mano di un bambino dispersa nel vuoto  o nell’incertezza,

Se abbracciamo un fratello,

Se ci culliamo in un canto,

se ricerchiamo affinità piuttosto che discordanze

e cominciamo un po’ a specchiarci l’un l’altro

e vedere nell’altro parti di noi che ci conduce all’unità,

se riusciamo a vedere in questo la salvezza piuttosto che il tracollo

e sconfiggere le nostre paure che non dobbiamo rinnegare ma bilanciare

e allora potremmo dire di avere finalmente vinto.


The labyrinths of the egoism

I guessed that sacred love was the unique type of possible love

But in reality all depends on what you mean for sacred.

Erasing yourself for the other is a wrongness indoctrinated by Catholicism

Induced from some insane parental example,

with which you live, against which you make rebellions, sometimes resign,

sometimes conveyed and in some circumstances  transpired,

to which I shouldn’t have left room because illogic.

God has creates us as equals and is creator of harmony.

Everybody needs everybody

But first of all to be present to ourselves.

Who does love the next as him/herself, or even less?

Jesus died in a cross…

Who preaches well, who evil roams,

Who staggers on the pulpit with the finger pointed

And who is forced to hide oneself,

forgetting that perfection resides in the skill of abstraction and in the conciliation, in the emphaty,

and that through the intuition we can reach the essential,

 without embroider too much on it,

maybe through the silence, the meditation and a moment of transcendence

making up a reconjuntion of energies

with the universe outside and inside us,

to under stand that this detaching is absolutely unnatural.

What distinguish us from the animals or plants?

Only the ability to hurt ourselves,

To give us the fire and the hell with our mental machinations,

With our abstruse lucubrations,

to desperately or blindly justificate egoistic purposes,

that fit well just to ourselves

or that will add just damage upon damage,

departing from what they call “paradise”, that is just a state of mind

in this or others lives.

Only then we take consciousness of how much we are sadic,

Destroyer of ourselves and of the planet we live in.

What’s the madness?

Snatching or alienate ourselves, stopping for a while to reflect?

fumbling, babbling or stopping for a while to observe?

What’s the wellbeing?

Where are finished the ideals? 

Everything sometimes seems to be war and death, conflict,

Around us or in the nightmares that devastate our minds.

Where is the joy?

We are disheartned for the subjugation and the reception that are often perpetrated,

Who’s strong? What does it mean?

Or instead fragile, weak?

The modality of reaction to the event is personal and different case by case.

Who has hit the mark and given voice to it?

Gaining advantage in comparison of what?

Rescuing oneself from what?

In the frenzy we lose the meaning.

Where is the freedom and the democracy?

Who is tricky, not simply cunning?

For all of us there’s a final stop

And at the end what will tell to ourselves?

What’s really important, what’s contrary to the principle of life?

Unfortunately wisdom sometimes is proper of mad or extravagant people,

Or of some quirky guru confined at the corners of the earth,

Of those persons so strange that scare us so much,

That don’t obstruct the proliferation of emotions,

for some grim profit, prestige, facade or whatever you want could be,

marking perhaps the difference .

We would be all homologated, as battery chicken,

In a run after that leads us to a dead end

And that for sure won’t give us never enough or the wholeness

And would easily derange us in unforeseen slopes.

Happiness is not in the moment

And that of love is an hard street going up.

If we open up our eyes little miracles happen everyday

If you look with the eyes of the heart and disclose our hearing to the melodies of a wail,

If we catch the hand of a child lost in the void or in the uncertainty,

If we hug a brother,

if we lull in a chant,

if we are in the quest of affinities rather than discrepancies

if we start to mirror a little each other ourselves

and to see in the other parts of us that lead us to unity,

if we can see in this the rescue rather than the collapse

and defeat our fears that we don’t have to deny but to balance

only then we could say to have finally won.

Thursday, February 18, 2021

Chi arriverà in America? - Who will arrive to America?





 

Cosa ha lasciato posto all’arsura e alla devianza?

Vorrei chiuderla la porta del passato,

In cui mi aggiravo senza bussola,

fuggire lontano dalle sue stanze  polverose e anguste

che tuttora, se si soffermano,  hanno il potere di incrinare l’animo

 ma che non potrai fare mai svanire…

Vorrei abbandonare quella sensazione di  grigiore e inadeguatezza

Di una realtà  diversa da come l’avevi sperata,

Nonostante un’apparenza strassata, glitterata, smagliante,

con la mente trasognante, persa in illusioni indicibili e rapaci,

Che abbandonano le scomposte macerie.

Voglio mettere il cuore in quest’America che forse non raggiungerò mai,

Questa quintessenza del progresso  e del benessere

Questo balcone affacciato su una chimera di una sconfinata passsione

Questo baluardo di un’ opulente inespugnabilità e invulnerabilità.

C’è chi dice che io l’abbia già trovata qui ma,

Se mi guardo dentro,

So che non ci sono mai stata.

Come al solito la forma e la sostanza vivono schizofreniche distanze,

a volte sorpresi da sembianze,

e tutto già si colora e sembra vero

E forse si riapre un gioco delle probabilità,

Un movimento,

Un buon combattimento,

Un sentimento,

E  la vita continua…

Comunque sia

A prescindere dalle nostre emozioni o velleità,

 frustrazioni e intemperanze

 imperfezioni e amare insicurezze

Per lasciare spazio a  delicate, insospettabili speranze

Che faticano a trovare energia

per attecchire non curanti nella fertilità di un sorriso,

nel completo dono o abbandono di se stessi

per rifiorire nell’altro

e rigogliosamente trasformarsi.

Un sussurro all’orecchio

Può essere un taglio  nel cuore

Se non sai cosa dici,

Ma si può volare oltre la pazzia

Perché qualcuno che ha già bisogno di te

E potremo nuovamente dispiegare le nostre ali verso l’infinito,

Leggeri e  ineffabili,

Nell’armonia con un universo che va oltre le nostre mancanze o delusioni

E che mira a irradiare i nostri cuori nonostante tutto,

 etereo,

forte,

imperturbabile,

inesorabile,

tanto reale quanto impalpabile,

calcando anche le orme dei nostri deliri

verso un’impensabile destinazione altra,

diversa,

che conduce alla pacificazione,

alla liberazione,

al paradiso.


Who will arrive to America?

What has left space to the thirst and deviance?

I would like to close the door of the past,

in which I wandered without a compass,

run far away from its dusty and narrow rooms

that even now, if it dwells, has the power to crack the soul

but you can never delete…

I’d like to give on that sensation of greyness and unsuitability

Of a reality different from what you have hoped,

although a equine, glittered, brilliant,

with a dreamy mindset, lost in unspeakable and rapacious illusions,

that abandon the decomposed debris.

I want to invest all my energies in this America that maybe I would never reach,

This quintessenze of progress and wellbeing

This balcony overlooking a chimera of unlimited passion

This bulwark of an opulent impregnability and invulnerability.

Someone says I have already found one here but,

If I look behind me,

I know that I’ve never been there.

As always the form and the substance live schizophrenic distances,

Sometimes surprised by features,

and everything takes on colour and seems to be real

and maybe a game of probabilities re-starts,

a move,

a good fight,

a feeling,

and life goes on…

anyhow…

regardless our emotions or desires,

 frustrations and intemperances

 imperfections and bitter uncertainties

to leave space to delicate, unsuspectable hopes

that struggle to find energy

to take roots carelessly in the fertility of a smile,

in the complete gift or abandonment of oneself

to re-born in the other

and gorgeously transform oneself.

A whisper in a hear

Can be a stab in the heart

If you don’t know what you say,

But you can fly over madness

Because someone already needs you

And we could once again unfold our wings towards the infinite,

Light and ineffable,

in the harmony with a universe that goes beyond our lacks or delusions

and that nevertheless aims to irradiate our hearts,

ethereal,

strong,

unflappable

relentless,

as real as intangible,

stamping on even the footprints of our deliriums

towards an unthinkable, other destination,

a different one,

that leads to appeasement,

to the liberation, 

to paradise.

.

Adattamenti - Adaptations


 

Come un albero divelto

E avvizzito porta le rughe stanche del tempo,

 affondo le radici nell’aridità di un fosso,

nella secchezza di un deserto

e il gelo di un cuore solo.

Protendo i miei rami al vento…

spero,

da questa dimensione di mezzo

persa e assente, distante,

tra cielo e terra.

Aspetto ,

 un rinnovamento riparatore,

il cambio delle stagioni,

senza che nulla muti

dalla superficie al cuore

 nell’irrequieta desolazione del mio animo.

Malinconica attesa,

Scettica a tratti, talvolta mista a rassegnazione,

ma perseverante,

In un ghigno, uno sguardo sospirante,  un riverbero.

Credendo con ogni mia energia

che una trasmutazione rigenerante sia possibile

 per trasmigrare in una più felpata dimensione dell’esistenza

per non marcire e tornare farfalla

o morire…

Porto con me il desiderio di quella leggerezza  perduta

di scaldarmi al sole tiepido di un amore, un abbraccio, un gesto…

per non cibarmi più dei ricordi

e non  coltivare più il culto dell’assenza,

la nostalgia di ciò che era e non c’è più.

E sei solo.

La materia degenera ,

Lo spirito basta a se stesso.

Passeranno questi inverni,

i disagi,

le intemperie

ed evolverò,

e sarò altro da qui

e  una volta in più me stessa

per staccarmi finalmente da questo suolo amaro

e tornare a librarmi, con una carezza, 

nel cielo terso di un mattino d’estate.


Adaptations

 

As a torn up and withered tree

Brings the weary wrinkles of time,

 I dig my roots in the dryness of a ditch,

In the drought of a desert

And the frost of an alone heart.

Stretching out my branches to the wind,

I hope,

in this inbetween dimension,

lost and absent, distant,

between heaven and heart.

I hold on ,

A fixing renewal,

the run of the seasons,

without any changes

from the surface to the hearth

In the upsetting desolation of my soul.

Melancholy  wait,

Someway sceptical, sometimes accompanied by a feeling of resignation,

but perseverant,

In a grim, in a whispering glance, a reflection.

Believing with all my energy

That a regenerating transmutation could be possible

 To migrate towards a more plushy dimension of the existence

To not ripen and to transform myself in a butterfly once again

Or to die…

I bring with me the desire of that lost lightness

of keeping myself warm under the mild sunshine of a love, a hug, a gesture…

to not feed up myself with rememberings anymore

and to not cultivate anymore the cult of the absence,

the nostalgia of what was and it is no more.

And you’re alone.

Everything degenerates ,

Even if the spirit  is sufficient to itself.

These winters will pass,

the discomforts,

the inclemencies of the weather

and I will evolve

and I’ll be other than what I’m here

and once more I’ll be on my own

to finally uproot from this bitter soil

and to return to hover myself, by a caress, 

in the clear heaven of a summer morning.